RossArte
è un progetto di riqualifica per mezzo dell’arte e architettura contemporanea di un luogo. L’obbiettivo è quello di interpretare attraverso l’arte e l’architettura un momento storico teso tra globalizzazione e valori storici anche locali. Rossa e in termini territoriali la valle Calanca è un laboratorio urbanistico che considera l’arte quale elemento fondante delle nostre città future. La città intesa come opera d’arte totale. L’intervento di Rossa parte dal presupposto dell’integrazione tra l’arte (in cui vivere), natura e contesto storico. L’arte si inserisce in maniera permanente nel tessuto esistente, è un’opera pubblica e civile, diventa uno spazio di vita, quindi architettura, disegno della città.
Una lettura delle rapide trasformazioni che influenzano la vita quotidiana dei cittadini del mondo ci pone in un periodo storico teso tra due condizioni distinte e intrecciate: locale-globale. Il nostro lavoro si inserisce in questo contesto di ricerca e propone modelli futuri di aggregazione ricercando con l’intervento artistico delle ragioni al disegno del territorio umano.
Più che mai oggi viviamo un’epoca di stravolgimento delle abitudini di vita e l’umanità si confronta con una nuova realtà dettata da una straordinaria spinta tecnologica e scientifica che rende obsoleto il contesto insediativo dell’uomo. Intervenire sulle infrastrutture del territorio significa porre le basi per un sostegno sia fisico che psicologico alle nuove generazioni che affrontano il nuovo mondo.
Scegliamo la valle Calanca nelle Alpi svizzere perché presenta un paesaggio naturale incontaminato straordinario, una storia di migrazioni di persone, importanti rispetto all’esiguità del territorio e una tradizione di emigrazione che ha portato a delle continue relazioni umane tra realtà estere urbane e la realtà rurale ora post-rurale. La valle è lontana in termini percettivi dagli agglomerati urbani importanti, ma vista la rapida accessibilità è parte integrante della odierna città diffusa. Alle porte di un’era segnata dalla ricerca del benessere personale, questi luoghi diventeranno ambiti per ritrovare una qualità di vita diversa. Nelle aree metropolitane questa tendenza è iniziata una decina di anni fa con lo spostamento in centri più inclusivi fino ad oggi con una rincorsa alla qualità da parte di ogni fascia sociale. L’intelligenza artificiale e la prefabbricazione di habitat standardizzati è il futuro prossimo che vede il nuovo slegato dal contesto. La lettura del contesto particolare non è un segno di resistenza ma di testimonianza e di supporto per influenzare le scelte necessarie in termini positivi che devono alimentare la spinta omogeneizzante della globalizzazione anche in merito allo stile di vita dell’individuo.
Le opere degli artisti sono legate a questo luogo. La capacità dell’artista di leggere il momento storico e la sua sensibilità nell’interpretare il luogo costruiscono il laboratorio-città e in nostro habitat. Ogni opera è fatta per questo luogo e contribuisce al dialogo e alla ricerca dell’uomo verso il suo spazio ideale: dove si possa trovare a proprio agio.
Le opere sono pubbliche perché costruiscono il territorio e sono accessibili.